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Sono giorni ormai che piove, il mese di maggio 2018 lo ricorderemo per questo tempo assurdo di acquazzoni. Il ricordo di un aprile dal caldo quasi estivo sembra ormai lontano, ci siamo quasi abituati a mettere l’ombrello in borsa. Ma se questo strano e pazzo maggio ci regala una domenica di sole, allora è meglio approfittarne. Non vogliamo assolutamente trascorrere una domenica pigra in casa mentre fuori ci sono quasi 30 gradi. Prepariamo un cous cous veloce, ci armiamo di reflex e partiamo per raggiungere uno dei nostri luoghi preferiti..la Costiera amalfitana.
Questa volta cambiamo un po’ itinerario, un po’ a malincuore rinunciamo alle nostre amate Positano e Amalfi e raggiungiamo incuriositi e anche abbastanza entusiasti la città della musica, Ravello.
Preferiamo arrivarci percorrendo il valico di Chiunzi; la strada tra i monti Lattari che si fanno ombra l’uno con l’altro, scorre lenta tra curve e tornanti. Seguiamo le indicazioni per Scala che ci porterà a Ravello in poco tempo evitando il traffico della strada sulla costa.
Ravello è una delle piccole perle di questa collana che impreziosisce la costa campana. È molto affollata, come spesso accade qui in costiera ci sono turisti da tutto il mondo. Il piccolo centro storico di Ravello è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, per questo anche è percorribile solo a piedi.
Parcheggiamo in uno degli affollatissimi parcheggi comunali a pagamento ( nel week end il prezzo è piuttosto salato, 4 euro all’ ora, ma ancor più salate sarebbero le multe). Grazie ad una scala si accede direttamente dal parcheggio al centro storico già affollatissimo.
Nei bar turisti stanchi e insofferenti al caldo di oggi si rinfrescano con gelati, macedonie o bibite fresche. Alcuni bambini corrono in questa grande piazza in cui, qua e là, ci sono fiori che colorano i candidi edifici.
Ai piedi del Duomo alcuni mangiano, seduti sulle scale mentre altri cercano la prospettiva adatta per fotografarlo.
Passeggiando tra le stradine di Ravello ci si perde a guardare i colori vivaci e caratteristici della tipiche ceramiche della Costiera, mentre da alcuni ristoranti arriva già il suono di forchette e piatti.
Gatti assonnati si rilassano al sole e si lasciano fotografare con disinvoltura o quasi indifferenza.
Arriviamo alla chiesa di San Bonaventura da Potenza…tra poco arriverà una sposa; ci sono dei sacchetti con del riso all’esterno della Chiesa e al centro di questa, un lungo tappeto bianco. Accanto, nel chiostro di San Francesco c’è una mostra con opere moderne di una nota casa d’aste.
Proseguiamo sotto questo solo che è sempre più forte ed illumina le ceramiche esposte dai negozietti e le mattonelle decorate su cui sono segnati i numeri civici.
Impieghiamo circa due ore per visitare Villa Cimbrone, gremita d turisti ma anche di coppie di futuri sposi che sognano questo luogo per le loro nozze.
Decidiamo di non mangiare in un Ristorante di Ravello, abbiamo portato con noi il nostro cous cous vegano e dopo esserci deliziati partiamo di nuovo alla volta di Minori.
Perché Minori? Perché non possiamo perderci una buona fetta di torta alla pasticceria di Sal de Riso. L’ultima volta avevamo visto Minori a Febbraio, in un giorno di pioggia: la spiaggia era nuda e i parcheggi semivuoti. Oggi invece é vestita a festa: ombrelloni e chioschetti la colorano, sembra una vecchia cartolina dell’Italia della dolce vita: glamour e simple Chic.
Ce la fotografiamo tutta, da ogni angolo e d ogni prospettiva.. ma ogni scatto é sempre meno bello del prossimo e poi ecco la foto che ci conquista: perfettamente imperfetta,non una grande prospettiva, persone che chiunque penserebbe rovinino lo scatto, colori troppo forti. Eppure a noi piace, sembra una cartolina: una di quelle cartoline vintage su cui scrivere in corsivo un saluto o una dedica veloce ma sincera, al tavolino di un bar mente la radio passa una canzone che piú o meno fa cosi : “la bella del giorno é nata qui é una bellezza Made in Italy…”
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