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Va bene il Colosseo e i Fori imperiali, va bene la fontana di Trevi e va bene la bocca aperta e il naso appiccicato alle vetrine di Via Condotti ma Roma ha un’anima: un’anima che ha a che fare con i Romani, quelli che ti chiamano gridando “aho!!!”, quelli che urlano e saltano fino a far tremare la città quando la Roma segna, quella di gatti pigri e delle taverne che odorano di pepe e di vino rosso. Quell’anima è Trastevere.
Trastevere di giorno, Trastevere di notte, Trastevere al Tramonto, non ci si stanca mai di vivere questo posto che sembra essere sempre lo stesso, sempre il solito, così vecchio, cosi affollato, così pieno di luce nelle piazzette e così buio nei suoi vialetti. Trastevere come una vecchia, saggia e rassicurante, discorsi lunghi e farciti di parole, di esperienze, di ricordi, a volte noiosa a volte ipnotica.
Non c’è mai parcheggio e se ti incastri in una delle sue stradine è difficile uscirne, svoltare o camminare più veloce di quello che fanno i pedoni.
“…Tombini tatuati S.P.Q.R
In giro solo marocchini e metronotte
I pazzi di quartiere con in mano i cocktail…”
Muri rossi e pareti di edera, vecchie biciclette appoggiate qua e là e il rumore di bicchieri di vetro che brindano al momento. Santa Maria, sorvegliata dalle camionette militari e dai ragazzi che fumano seduti sugli scalini, ha un’aria solenne ed uno sguardo popolare e bonario. I vicoli sono inondati da dialetti e lingue di tutto il mondo: difficile è distinguere i ragazzi in vacanza da quelli di un lungo Erasmus.
“…Americane alla John Cabot,Parcheggiatori abusivi…La solita vecchia Santa Maria…”
Passeggio e ritrovo il bar San Calisto, un vecchio bar di Trastevere dove ho lasciato ricordi, bottiglie di birra e mozziconi di sigarette quando festeggiavo il 30 di un esame insieme alla mia adorata amica Giulia.
Scarpe comode notte e giorno ma nonostante tutto, inciampi e scivoloni sui vecchi sanpietrini e poi file e sempre file:per l’osteria, per il gelato o per uno short al bar. Trastevere vecchia così vecchia che all’alba sembra abbandonata e dimenticata da un secolo. Trastevere vecchia ma così vecchia da avere un fascino intramontabile e indiscutibile come dei vecchi Levi’s, i classici Rayban o delle consumate All star.
“…Il sanpietrino mi scivola, in moto si pattina
Il vento ci spettina…”
Cielo rosso fuoco al tramonto e le case che sembrano quasi incandescenti mentre i primi lampioni gialli si accendono e stormi di rondini che disegnano clessidre tra le nuvole.
Ron dice
“Rome, thou art a whole world, it is true, and yet without love this
World would not be the world, Rome would cease to be Rome…”