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Non molti giorni ho trovato un articolo che ha subito catturato la mia attenzione; in poche parole si diceva di quanto fosse difficile per le donne lavorare in smart working o meglio che, mentre per gli uomini l’orario lavorativo è ben definito, per le donne che invece lavorano “da casa”, l’orario neanche esiste.
In sostanza, le donne lavoratrici che spesso sono anche mogli e madri, sono costrette ad interrompere continuamente il proprio lavoro per dedicarsi, tra le altre cose , alla casa, le faccende domestiche, il pranzo, la cena e i figli.
Ecco, io che sono donna promotrice dello smart working da sempre, mi sono dovuta fermare per un secondo e sì, forse è effettivamente più difficile per noi donne (…siamo alle solite insomma!)
Sono stata assalita da un terribile senso di colpa: smart working di qua, smartworking di là e magari a leggermi c’è qualche mamma disperata che stasera, se tutto va bene finirà alle 23:00 di lavorare.
Attenzione però, credo che questo sia un problema che non riguarda tanto le freelancer e le networker bensì, le dipendenti di quelle aziende italiane appena “convertite” allo smartworking e quindi abbastanza incapaci organizzare il lavoro da remoto al meglio (le aziende, non voi signore…of course)
Probabilmente lo smart working vi è letteralmente piombato addosso e per di più….siete state abbandonate a voi stesse!
Insomma, siate sincere: i dirigenti o il capo vi hanno detto sin da subito quale sarebbe stata l’organizzazione interna?
Scommetto che ad ogni minima difficoltà, il vostro telefono squilla e via a perdere tempo per ore al telefono.
Ditemi la verità, quante di voi fanno una riunione con Zoom più volte la settimana, anche quando non ce n’è assolutamente bisogno?
Quante hanno cominciato a usare strumenti di workflow come Trello o Slack? Vedo poche mani alzate.
Quindi sapete cosa vi dico? Non è colpa del marito che non vi aiuta abbastanza e neanche dei vostri figli! Signore, la colpa è delle vostre aziende impreparate!
Scadenze impossibili da rispettare solo per mettere pressione e assicurarsi che voi stiate realmente lavorando.
Mezzi di condivisione e comunicazione scadenti (versione Free…perchè la Pro è davvero troppo) che vi fanno perdere un mare di tempo in più!
Orario lavorativo uguale e identico a quello che svolgete in ufficio,perchè loro vi pagano e voi dovete lavorare e guadagnarvi ogni singolo centesimo! Questo è un classico: lavoro di quantità e non di produttività reale.
E poi scusate…tutte quelle belle scartoffie conservate in ufficio ne vogliamo parlare? Meglio stampare tutto, meglio 2000 moduli da compilare a penna no? Perché digitalizzare tutto e renderlo accessibile in qualsiasi momento a dipendenti? No, non si può fare…costa troppo!
Signore, sono questi i motivi per cui state odiando il lavoro da casa e andate a dormire ad orari assurdi ! Il vostro matrimonio non è in crisi perché vostro marito non pulisce i bagni (e magari non l’ha mai fatto!).
La verità è che la disorganizzazione, la scarsa digitalizzazione e diciamola tutta, la mentalità sbagliata, ci allontanano sempre di più dalla prospettiva di un lavoro autogestito che ci permetta di avere anche più tempo libero…sopratutto per il gentile sesso.
Oh, poi se tu che stai leggendo non ti trovi due sono le cose:
La tua azienda per cui lavori è fantastica
Il tuo matrimonio era già in crisi
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