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Scrivo di getto questo articolo che, chissà magari pubblico senza neanche rileggerlo, perchè avevo premesso che era di getto; sono le tre di notte, io, il mio cane e la mia insonnia siamo sul divano ad ascoltare la folla di pensieri che attrrversa la testa (il cane no, lui dorme ovviamente!). Siamo nel pieno delle collaborazioni, alcune concluse e altre programmate…ma non mi sento soddisfatta. Quindi sapete che faccio? mi sfogo con voi e vi dico: Non fare il travel blogger se….
Non fare il travel blogger se pensi che le strutture ti contatteranno per ospitarti
No, la maggior parte delle volte, quando non hai circa 12345678910K fan, devi diventare come Kim Kardashan vista di spalle per:
- Creare un bel progetto
- Strutturarlo nei minimi particolari
- Preparare una presentazione
- Selezionare aziende, strutture ed enti
- Contattarle e aspettare una risposta che forse non arriva perchè la casella postale non viene aperta da quando è stata creata !
Non fare il travel blogger se pensi che il materiale prodotto verrà sapientemente riutilizzato dai tuoi partners
Ah questa è la cosa più assurda in effetti. Quando una struttura ci contatta o quando chiudiamo noi una collaborazione, nei nostri accordi siamo sempre molto chiari sul materiale che andremo a produrre: che sia una Instagram Stories o una campagna pubblicitaria ci impieghiamo davvero tantissimo tempo per:
- Creare la strategia e il visual
- Selezionare il materiale
- Lavorare il materiale
Si ma poi mi chiedo…sta roba dove va a finire? Vi posso assicurare che molte strutture non hanno mai sfruttato pienamente quanto pagato. Mi faccio un problema inutile? Forse si ma…qui lavoriamo, non andiamo a scroccare vacanze!
Non fare il travel blogger se non hai followers su Instagram
Ok si questa l’ho sparata grossa, ma è davvero una provocazione che lancio alle strutture e agli enti: sapete che potete scegliere le persone con cui collaborare anche in base ad altre metriche? Non so, provate anche a guardare la qualità dei contenuti o delle caption qualche volta…bho non si sa mai!
Ora che ci penso avrei dovuto intitolare questo paragrafo: “non fare il travel blogger se non sei Chiara Ferragni…anzi non fare il proprio il blogger”
Non fare il travel blogger se pensi di parlare solo di viaggi
Anche questa va spiegata: differenziare gli argomenti è fondamentale e spesso anche una vera e propria ancora per il nostro blog ma vi posso garantire che, un conto è toccare vari argomenti e un conto è toccare il fondo! Ho visto Stories che voi umani non potete neanche immaginare..ora non fate i timidi lo so che avete lo pensato anche voi delle volte!
Potrei aggiungere molti altri punti del tipo: le mail che arrivano di persone che vi prendono per un’agenzia di viaggi, le collaborazioni improbabili che vi propongono, la gente che vi snobba ma, credo di avervi avvilito abbastanza. La verita è che se vuoi fare davvero il travel blogger, devi considerare il viaggio la tua fuga, la tua dipendenza, la tua salvezza.
Produci bei contenuti, continua a scrivere, perdici il tempo e buttaci il sangue, investi, prenota anche di tasca tua quando senti che è ora di partire e continua a cercare la bellezza del mondo senza troppe aspettative.
Non di solo blogging vive il viaggiatore…
Francesca dice
Ti meriti un applauso !!!
Soprattutto sul pezzo “Non fare il travel blogger se non hai i numeri su Instagram”
EMANUELA dice
Ci siamo capiti insomma… troppi consigli sul perché diventare travel blogger come se fosse davvero così facile
Simona dice
E niente, hai detto tutto! Un applauso lunghissimo!